La posizione degli otto angoli: tutto quello che devi sapere
Nello yoga la posizione degli otto angoli è un asana considerato di difficile esecuzione. Si tratta di una posizione yoga svolta in equilibrio sulle mani, che oltre a richiedere una torsione profonda della parte superiore del corpo, necessita di una buona apertura delle anche. Al di là dei prerequisiti fisici che hanno bisogno di molta pratica e costanza, la bellezza di questo asana risiede nel fatto che esso ci invita a guardare maggiormente in profondità dentro di noi, ci consente di andare oltre le apparenze e aprire il nostro cuore.
Posizione degli otto angoli: etimologia, mito, simbolo e posologia
La posizione degli otto angoli è anche conosciuta con il nome sanscrito di Astavakrasana. Il termine è suddiviso in asta che per l’appunto significa otto e vakra che significa pieghe. Esso è legato alla figura di Astavakra, ovvero il saggio hindu ricordato come “colui che ha il corpo piegato in otto punti”. Egli è ricordato come un grande sapiente dell’antichità nonché come l’autore dell’Ashtavakra Gita.
La sua storia è narrata fin da prima della sua nascita. Infatti, quando Astavakra era ancora nel grembo materno, suo padre da buon bramino era solito recitare i veda in sanscrito, ma talvolta a causa delle difficoltà dovute alla lingua capitava che egli pronunciasse alcune parole nel modo sbagliato. Un giorno Astavakra, udendo suo padre dalla pancia di sua madre osò correggere la pronuncia di un verso degli antichi testi sacri.
Suo padre però non accettò la precisazione del figlio e accecato dall’ego lo maledisse dicendogli “Che tu possa nascere con il corpo piegato in otto punti”. E così, quando nacque il piccolo Astavakra fin da subito furono visibili le sue deformazioni fisiche. Nonostante queste problematiche corporee, Astavakra come aveva già dimostrato prima della nascita, era dotato di una saggezza superiore a quella degli uomini comuni.
E proprio per le sue doti egli fu invitato a partecipare a una riunione di sapienti al cospetto del re di Janaka. Ma non appena arrivò necessitano fu deriso da quegli uomini per via delle sue condizioni fisiche. Così egli dichiarò che quelle persone non erano sacerdoti ma calzolai, e che proprio per questo non vedevano altro che la superficie, sulla quale basavano le loro idee e i loro giudizi. Con queste parole, il saggio Astavakra voleva istruire agli uomini sulla giusta condotta.
Inoltre, la storia ci mostra l’errore di quei saggi che fermandosi all’apparenza avevano discriminato un uomo solo perché non corrispondeva all’idea di perfezione che loro avevano in mente. Astavakra, sebbene deriso dai sacerdoti, fu molto apprezzato dal re che trovando grande giudizio e sapienza nelle sue parole divenne un suo adepto. Infine, questa posizione di equilibrio, ci invita a riflettere anche sul tema del karma.
Si potrebbe infatti pensare che per buddisti e induisti coloro che nascono con difetti fisici sono stati puniti per le loro azioni passate, in verità, sebbene la liberazione o la sofferenza dipendono dalle nostre azioni allo stesso tempo non è possibile ragionare in modo univoco in termini di “punizioni e benefici”. Infatti, sono tanti i saggi non vedenti o con altre disabilità, questo perché secondo queste antiche religioni e filosofie gli uomini che sono privati nel fisico di alcune qualità, ne possiedono sicuramente altre di un diverso tipo. Pertanto sarebbe un pensiero semplicistico ridurre questo discorso all’aver avuto “un cattivo karma”.
A cosa serve la posizione degli otto angoli
Oltre ai benefici più puramente fisici legati per esempio al rafforzamento muscolare e al miglioramento dell’equilibrio, l’esecuzione di Astavakrasana insegna agli yogi che ciò conta realmente non è la flessibilità del corpo o la forza delle braccia, ma che ciò che è significativo è l’essere in grado di migliorare se stessi affrontando sfide sempre nuove con un cuore aperto.
I benefici della posizione degli otto angoli
La posizione degli otto angolioffre vari benefici, primo tra tutti vi è un rafforzamento dei muscoli e delle articolazioni dei polsi e delle braccia. Inoltre essa tonifica i muscoli addominali ed è in grado di migliorare la digestione. L’asana aiuta a creare una maggiore connessione tra il corpo e la mente e favorisce la riduzione dei sintomi di ansia e stress.
Inoltre anche le donne ne potranno trarre beneficio, in quanto l’asana è in grado di alleviare i dolori mestruali e i sintomi della menopausa. Infine, essendo una posizione complessa, il riuscire a padroneggiarla dopo alcuni tentativi genererà nello yogi un senso di fiducia e grande forza interiore.
I chakra coinvolti
Uno dei chakra sicuramente coinvolto praticando la posizione degli otto angoli è il terzo chakra, ovvero il chakra Manipura. Infatti attraverso l’esecuzione di questo asana vi sarà l’attivazione del terzo chakra posizionato nel plesso solare e si potrà percepire un senso di benessere, forza, coraggio, di maggiore autostima e determinazione.
Come si esegue la posizione degli otto angoli
Inizia dal metterti in piedi in Tadasana (la posizione della montagna), posizionando i piedi leggermente più larghi del normale. Espirando piegati in avanti e appoggia le mani a terra all’esterno delle piante dei piedi. In seguito piega le ginocchia e fai in modo che il braccio destro sia posizionato tra le gambe, ovvero dietro la gamba destra e appoggia la mano a terra all’esterno del piede destro. Il braccio destro dev’essere ben collocato dietro il ginocchio, ovvero a livello della spalla destra. Adesso sposta il peso leggermente a sinistra servendoti della forza del braccio sinistro e solleva i piedi di alcuni centimetri.
Con la gamba destra che è sorretta dalla spalla destra espirando piega i gomiti e porta in avanti il busto tenendolo parallelo alla terra. Allo stesso tempo raddrizza le ginocchia ed estendile verso destra. Adesso stringi la parte superiore del tuo braccio destro tra le gambe affinché sia possibile ruotare il torace verso sinistra. I gomiti devono essere ben stretti verso l’interno e lo sguardo tende verso l’alto. Ora che sei nella posizione, prova a mantenerla respirando tranquillamente. Per uscire dalla posizione, raddrizza i gomiti, solleva il busto verso l’alto, piega le ginocchia e appoggia entrambi i piedi a terra. Quando vuoi uscire dalla posizione vai in Padahastasana (la posizione delle mani sotto i piedi), e riposa in questa posizione per alcuni secondi.
Precauzioni
Un buon suggerimento è quello di prenderti cura dei tuoi polsi. Pertanto prima e dopo aver eseguito Astavakrasana sarebbe opportuno riscaldare i muscoli dei polsi e se dopo la pratica essi saranno doloranti o infiammati sarà meglio non affaticarli per alcuni giorni. Inoltre, è bene imparare a distribuire nel modo giusto il peso sui palmi delle mani esercitandoti nell’esecuzione di posizioni di equilibrio sulle mani come ad esempio Bakasana (la posizione della gru).
Accorgimenti
Per lo svolgimento di questo asana è necessario che tu abbia degli addominali forti, pertanto prima di svolgere la posizione degli otto angoli assicurati di aver rinforzato la parete addominale. Alcune posture che possono aiutarti a irrobustire questa parte del tuo corpo sono sicuramente Navasana (la posizione della barca) e le sue varianti, ma anche la posizione della mezzaluna (Ardha Chandrasana), o la posizione del triangolo (Trikonasana) possono tornarti utili.
Accessori
Se non riesci a mantenere Astavakrasana molto a lungo puoi aiutarti con un supporto, ad esempio appoggiando il fianco più basso su un cuscino posizionato a terra, questo ti aiuterà nel caso le tue braccia non siano sufficientemente forti per sostenere il peso.
Astavakrasana: la video guida
Grazie a questo video tutorial sulla posizione degli otto angoli, potrete migliorare la vostra tecnica nel realizzare tale movimento:
Variazioni della posizione degli otto angoli
Un’altra variante, non particolarmente semplice, consiste nello svolgere la posizione con una mano sul mento. Il modo più comodo per eseguire l’asana è posizionare il gomito destro a terra prima di sollevare le gambe. In tal modo la mano destra è posizionata sul mento e attraverso la pressione del gomito destro e della mano sinistra sarà possibile appoggiarsi a terra e sollevare il corpo.
Posizione degli otto angoli: le controindicazioni
La posizione yoga, sebbene offra numerosi benefici ha anche alcune controindicazioni. Prima di tutto non è indicato svolgere l’asana se hai avuto lesioni nella zona delle spalle, dei polsi e dei gomiti. La posizione è anche sconsigliata in caso di dolore alla schiena o qualsiasi problema alla colonna vertebrale. Inoltre chi soffre della sindrome del tunnel carpale non dovrebbe svolgere l’asana, e neppure coloro che hanno lesioni alle gambe, ai fianchi e alla zona pelvica. Infine le donne incinta non devono eseguire Astavakrasana, e lo stesso vale anche per coloro che soffrono di problemi cardiaci, pressioni alta e vertigini.
La posizione degli otto angoli: tutto quello che devi sapere
Nello yoga la posizione degli otto angoli è un asana considerato di difficile esecuzione. Si tratta di una posizione yoga svolta in equilibrio sulle mani, che oltre a richiedere una torsione profonda della parte superiore del corpo, necessita di una buona apertura delle anche. Al di là dei prerequisiti fisici che hanno bisogno di molta pratica e costanza, la bellezza di questo asana risiede nel fatto che esso ci invita a guardare maggiormente in profondità dentro di noi, ci consente di andare oltre le apparenze e aprire il nostro cuore.
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Posizione degli otto angoli: etimologia, mito, simbolo e posologia
La posizione degli otto angoli è anche conosciuta con il nome sanscrito di Astavakrasana. Il termine è suddiviso in asta che per l’appunto significa otto e vakra che significa pieghe. Esso è legato alla figura di Astavakra, ovvero il saggio hindu ricordato come “colui che ha il corpo piegato in otto punti”. Egli è ricordato come un grande sapiente dell’antichità nonché come l’autore dell’Ashtavakra Gita.
La sua storia è narrata fin da prima della sua nascita. Infatti, quando Astavakra era ancora nel grembo materno, suo padre da buon bramino era solito recitare i veda in sanscrito, ma talvolta a causa delle difficoltà dovute alla lingua capitava che egli pronunciasse alcune parole nel modo sbagliato. Un giorno Astavakra, udendo suo padre dalla pancia di sua madre osò correggere la pronuncia di un verso degli antichi testi sacri.
Suo padre però non accettò la precisazione del figlio e accecato dall’ego lo maledisse dicendogli “Che tu possa nascere con il corpo piegato in otto punti”. E così, quando nacque il piccolo Astavakra fin da subito furono visibili le sue deformazioni fisiche. Nonostante queste problematiche corporee, Astavakra come aveva già dimostrato prima della nascita, era dotato di una saggezza superiore a quella degli uomini comuni.
E proprio per le sue doti egli fu invitato a partecipare a una riunione di sapienti al cospetto del re di Janaka. Ma non appena arrivò necessitano fu deriso da quegli uomini per via delle sue condizioni fisiche. Così egli dichiarò che quelle persone non erano sacerdoti ma calzolai, e che proprio per questo non vedevano altro che la superficie, sulla quale basavano le loro idee e i loro giudizi. Con queste parole, il saggio Astavakra voleva istruire agli uomini sulla giusta condotta.
Inoltre, la storia ci mostra l’errore di quei saggi che fermandosi all’apparenza avevano discriminato un uomo solo perché non corrispondeva all’idea di perfezione che loro avevano in mente. Astavakra, sebbene deriso dai sacerdoti, fu molto apprezzato dal re che trovando grande giudizio e sapienza nelle sue parole divenne un suo adepto. Infine, questa posizione di equilibrio, ci invita a riflettere anche sul tema del karma.
Si potrebbe infatti pensare che per buddisti e induisti coloro che nascono con difetti fisici sono stati puniti per le loro azioni passate, in verità, sebbene la liberazione o la sofferenza dipendono dalle nostre azioni allo stesso tempo non è possibile ragionare in modo univoco in termini di “punizioni e benefici”. Infatti, sono tanti i saggi non vedenti o con altre disabilità, questo perché secondo queste antiche religioni e filosofie gli uomini che sono privati nel fisico di alcune qualità, ne possiedono sicuramente altre di un diverso tipo. Pertanto sarebbe un pensiero semplicistico ridurre questo discorso all’aver avuto “un cattivo karma”.
A cosa serve la posizione degli otto angoli
Oltre ai benefici più puramente fisici legati per esempio al rafforzamento muscolare e al miglioramento dell’equilibrio, l’esecuzione di Astavakrasana insegna agli yogi che ciò conta realmente non è la flessibilità del corpo o la forza delle braccia, ma che ciò che è significativo è l’essere in grado di migliorare se stessi affrontando sfide sempre nuove con un cuore aperto.
I benefici della posizione degli otto angoli
La posizione degli otto angoli offre vari benefici, primo tra tutti vi è un rafforzamento dei muscoli e delle articolazioni dei polsi e delle braccia. Inoltre essa tonifica i muscoli addominali ed è in grado di migliorare la digestione. L’asana aiuta a creare una maggiore connessione tra il corpo e la mente e favorisce la riduzione dei sintomi di ansia e stress.
Inoltre anche le donne ne potranno trarre beneficio, in quanto l’asana è in grado di alleviare i dolori mestruali e i sintomi della menopausa. Infine, essendo una posizione complessa, il riuscire a padroneggiarla dopo alcuni tentativi genererà nello yogi un senso di fiducia e grande forza interiore.
I chakra coinvolti
Uno dei chakra sicuramente coinvolto praticando la posizione degli otto angoli è il terzo chakra, ovvero il chakra Manipura. Infatti attraverso l’esecuzione di questo asana vi sarà l’attivazione del terzo chakra posizionato nel plesso solare e si potrà percepire un senso di benessere, forza, coraggio, di maggiore autostima e determinazione.
Come si esegue la posizione degli otto angoli
Inizia dal metterti in piedi in Tadasana (la posizione della montagna), posizionando i piedi leggermente più larghi del normale. Espirando piegati in avanti e appoggia le mani a terra all’esterno delle piante dei piedi. In seguito piega le ginocchia e fai in modo che il braccio destro sia posizionato tra le gambe, ovvero dietro la gamba destra e appoggia la mano a terra all’esterno del piede destro. Il braccio destro dev’essere ben collocato dietro il ginocchio, ovvero a livello della spalla destra. Adesso sposta il peso leggermente a sinistra servendoti della forza del braccio sinistro e solleva i piedi di alcuni centimetri.
Con la gamba destra che è sorretta dalla spalla destra espirando piega i gomiti e porta in avanti il busto tenendolo parallelo alla terra. Allo stesso tempo raddrizza le ginocchia ed estendile verso destra. Adesso stringi la parte superiore del tuo braccio destro tra le gambe affinché sia possibile ruotare il torace verso sinistra. I gomiti devono essere ben stretti verso l’interno e lo sguardo tende verso l’alto. Ora che sei nella posizione, prova a mantenerla respirando tranquillamente. Per uscire dalla posizione, raddrizza i gomiti, solleva il busto verso l’alto, piega le ginocchia e appoggia entrambi i piedi a terra. Quando vuoi uscire dalla posizione vai in Padahastasana (la posizione delle mani sotto i piedi), e riposa in questa posizione per alcuni secondi.
Precauzioni
Un buon suggerimento è quello di prenderti cura dei tuoi polsi. Pertanto prima e dopo aver eseguito Astavakrasana sarebbe opportuno riscaldare i muscoli dei polsi e se dopo la pratica essi saranno doloranti o infiammati sarà meglio non affaticarli per alcuni giorni. Inoltre, è bene imparare a distribuire nel modo giusto il peso sui palmi delle mani esercitandoti nell’esecuzione di posizioni di equilibrio sulle mani come ad esempio Bakasana (la posizione della gru).
Accorgimenti
Per lo svolgimento di questo asana è necessario che tu abbia degli addominali forti, pertanto prima di svolgere la posizione degli otto angoli assicurati di aver rinforzato la parete addominale. Alcune posture che possono aiutarti a irrobustire questa parte del tuo corpo sono sicuramente Navasana (la posizione della barca) e le sue varianti, ma anche la posizione della mezzaluna (Ardha Chandrasana), o la posizione del triangolo (Trikonasana) possono tornarti utili.
Accessori
Se non riesci a mantenere Astavakrasana molto a lungo puoi aiutarti con un supporto, ad esempio appoggiando il fianco più basso su un cuscino posizionato a terra, questo ti aiuterà nel caso le tue braccia non siano sufficientemente forti per sostenere il peso.
Astavakrasana: la video guida
Grazie a questo video tutorial sulla posizione degli otto angoli, potrete migliorare la vostra tecnica nel realizzare tale movimento:
Variazioni della posizione degli otto angoli
Un’altra variante, non particolarmente semplice, consiste nello svolgere la posizione con una mano sul mento. Il modo più comodo per eseguire l’asana è posizionare il gomito destro a terra prima di sollevare le gambe. In tal modo la mano destra è posizionata sul mento e attraverso la pressione del gomito destro e della mano sinistra sarà possibile appoggiarsi a terra e sollevare il corpo.
Posizione degli otto angoli: le controindicazioni
La posizione yoga, sebbene offra numerosi benefici ha anche alcune controindicazioni. Prima di tutto non è indicato svolgere l’asana se hai avuto lesioni nella zona delle spalle, dei polsi e dei gomiti. La posizione è anche sconsigliata in caso di dolore alla schiena o qualsiasi problema alla colonna vertebrale. Inoltre chi soffre della sindrome del tunnel carpale non dovrebbe svolgere l’asana, e neppure coloro che hanno lesioni alle gambe, ai fianchi e alla zona pelvica. Infine le donne incinta non devono eseguire Astavakrasana, e lo stesso vale anche per coloro che soffrono di problemi cardiaci, pressioni alta e vertigini.
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