Nello yoga, una delle posizioni più "pericolose" è sicuramente Kakasana, la posizione del corvo. Un asana di equilibrio sulle braccia, che trasmette forza e leggerezza. È una posizione yoga, dunque, che si trova nel gruppo degli asana
Il viaggio attraverso i chakra, come abbiamo visto, inizia dalla base, dalle nostre radici, quindi da Muladhara. A questo punto, iniziamo a salire per incontrare il secondo chakra, Svadhisthana, passando dall’elemento Terra all’elemento Acqua. In questo chakra, l’elemento solido diventa liquido, l’immobilità si trasforma in movimento.
Facendo questo passaggio, ci si sofferma sulla consapevolezza di se stessi e si ha anche la comprensione degli altri. Con lo sguardo rivolto anche agli altri, infatti, emerge il desiderio di unione e si pone l’attenzione sulla sessualità, che questo chakra comprende.
Indice:
Nel nostro corpo, il secondo chakra, Svadhisthana, è localizzato nella parte inferiore dell’addome, tra l’ombelico e i genitali, ma racchiude l’intera sezione del corpo tra questi due punti. Corrisponde, precisamente, al ganglio nervoso chiamato plesso sacrale. Questo plesso è collegato al nervo sciatico ed è un centro di movimento per il corpo.
Il secondo chakra è chiamato anche “la sede della vita“. L’elemento di questo chakra è l’acqua, perché Svadhisthana corrisponde alle funzioni corporee che hanno a che fare con i liquidi: circolazione, eliminazione delle urine, sessualità e riproduzione. Con Svadhisthana, in particolare, si indica il centro della sessualità, delle emozioni, delle sensazioni, del piacere, del movimento e dell’affetto.
In sanscrito, Svadhisthana, significa “la propria dimora” ed è rappresentato da un fiore con sei petali. All’interno del simbolo è rappresentata una luna crescente, che indica la promessa della luce che verrà. Essa, inoltre, simboleggia la crescita, il vigore, la fioritura, l’energia che si stabilizza. Svadhisthana è anche considerato il chakra dell’inconscio, un centro delicato, dove vengono trattenute anche le esperienze traumatiche che abbiamo vissuto.
Quando si intraprendono pratiche per il risveglio energetico, se il secondo chakra è squilibrato, si possono avvertire sensazioni di disagio, senza riuscire a gestirle.
Generalmente, quando il chakra dell’acqua è bloccato o troppo aperto, si possono manifestare sensazioni di impotenza o onnipotenza, blocchi emotivi o istinti irrefrenabili, costante coinvolgimento in situazioni sentimentali non stabili, incapacità di prendere decisioni, attitudine a lamentarsi, disfunzioni sessuali, disturbi mestruali, cistiti, incapacità di lasciarsi andare.
Ci sono, quindi, molte situazioni che possono contribuire a bloccare Svadhisthana, alterandone l’equilibrio. I sintomi a cui prestare attenzione sono numerosi e riguardano ambiti differenti della vita quotidiana. Può capitare, infatti, di essere spesso in conflitto con familiari e parenti, essere in crisi con il proprio partner, notare una diminuzione di spontaneità nel rapporto con gli amici. Occorre, inoltre, prestare attenzione ai dolori che possono comparire a livello lombare, alla ritenzione dei liquidi, al pianto frequente e al costante bisogno di urinare.
Con il chakra dell’acqua squilibrato possono anche comparire gonfiori addominali, sbalzi di umore, bisogno di cambiamenti continui. Dal momento che il chakra dell’acqua è sede delle emozioni, quando è squilibrato si può avvertire una perdita di controllo degli stati emotivi, con sbalzi di umore ed eccessi improvvisi, che possono portare a stati di rabbia, euforia o depressione.
È bene sapere che il secondo chakra, Svadhisthana, ha bisogno di lavorare in armonia con Anahata, il chakra del cuore, e con Ajna, quello della mente. In questo modo, quando tutti questi chakra lavorano in sinergia, le emozioni possono fluire liberamente e indicarci la giusta strada da intraprendere. Occorre anche evitare i contrasti con Manipura, il chakra del plesso solare, che in caso di squilibri tende a creare rigidità, separazione e limitazioni ai comportamenti e agli atteggiamenti spontanei.
Quando i chakra sono in armonia tra loro, invece, Svadhisthana porta allegria, creatività, socialità, empatia, vitalità e amore. In questo chakra è racchiusa l’armonia, la magia della vita e agisce sull’inconscio. Una persona focalizzata su questo chakra è molto empatica, con la capacità di sentire tutto e tutti. Gli esercizi per aprire il secondo chakra comprendono il movimento dei fianchi e della parte inferiore dell’addome. Alcuni mirano per lo più all’apertura, mentre altri servono a stimolare e a smuovere l’energia del chakra.
Non devono essere trascurate le attività con l’acqua, come lunghi bagni caldi e il nuoto. È possibile, inoltre, fare delle meditazioni sull’acqua, che rappresenta la purificazione, sia interna che esterna. Si può meditare anche bevendo un bicchiere d’acqua, prestando attenzione al liquido che scende e si riversa all’interno del corpo. È importante porre l’attenzione sulla sua consistenza, sulla sua freschezza mentre scende nello stomaco, immaginando il suo percorso attraverso il corpo.
Infine, è possibile meditare mentre si fa una doccia o un bagno, magari immergendosi in un lago o al mare, percependo l’acqua che avvolge tutto il corpo. In generale, per mantenere sano ed equilibrato Svadhisthana è bene inserire liquidi nella dieta, stare a contatto con l’acqua, camminare, correre e nuotare, mangiare alimenti di colore arancione ed evitare posture con le gambe accavallate.
Facciamo una scheda riassuntiva di Svadhisthana, il chakra dell’acqua, per comprendere le caratteristiche principali, gli animali corrispondenti, il mantra ad esso collegato, cristalli, pietre ed aromi che si consigliano di utilizzare mentre ci si dedica alle pratiche di equilibrio e riallineamento delle energie.
Per sbloccare il chakra dell’acqua, è utile eseguire alcuni asana specifici che coinvolgono la zona del bacino o asana di equilibrio, durante i quali si pone l’attenzione alla zona dell’osso pubico. Iniziamo da Adho Mukha Svanasana, il cane che guarda in giù. Questa posizione armonizza il chakra dell’acqua, quando ci si concentra sull’equilibrio della zona pelvica. Ha, inoltre, effetti benefici sulla pressione sanguigna, sulla forza delle braccia, della schiena e delle gambe.
La seconda posizione yoga utile è Parivritti Janu Sirshasana, la posizione della testa al ginocchio ribaltata. Questo asana, infatti, trasmette un senso di austerità, purifica e prepara al rinnovamento, bilanciando l’emisfero destro e quello sinistro del cervello.
La terza posizione yoga consigliata è Utthita Trikonasana, la posizione del triangolo in estensione. Con la sua azione di forza su gambe e schiena, dona energia, induce chiarezza mentale e agisce sugli squilibri emozionali. Il terzo asana consigliato è Virabhadrasana III, la posizione del guerriero 3, una posizione di equilibrio. Questo asana, infatti, migliora l’equilibrio, rinforza le caviglie, le cosce e i muscoli della schiena, donando stabilità, concentrazione e calmando la mente.
Anche Marjariasana, la posizione del gatto, è indicata per il secondo chakra, grazie alla sua azione calmante. Infine, si consiglia la posizione Parsvottanasana, la posizione dello stiramento intenso del fianco. Questo asana allunga i tendini, irrobustisce le gambe, migliora l’equilibrio e risveglia l’energia interiore.
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