La posizione della mezza rana è un asana yoga che ti permetterà di allungare profondamente il corpo, portando beneficio sia ai muscoli superiori, sia a quelli inferiori. La posa, infatti, è una della più complete, che lavora su
Lo yoga è una disciplina a cui si avvicinano sempre più persone che hanno la necessità di ripristinare l’equilibrio psicofisico. Molte problematiche, infatti, possono subentrare a causa dello stile di vita troppo frenetico, che porta ad un accumulo di stress. Lo stress, poi, causa tensioni muscolari ed emotive che, se non risolte, possono sfociare in problemi fisici e psicosomatici. Oltre che per mantenersi in forma o per perdere peso, dunque, lo yoga pone l’attenzione sulla componente spirituale, diventando una filosofia di vita, con precetti morali ed etici che conducono al fine ultimo dello yoga: la quiete della mente.
Durante la lezione di yoga, si inizia con posizioni semplici, adatte a tutti, che servono da preparazione per il corpo. Questi asana da seduti, dunque, vanno a riscaldare la muscolatura, per evitare traumi. Successivamente, si passa alle posizioni in piedi, che aumentano gradualmente di difficoltà. Ci sono vari asana, sia per principianti che per allievi più esperti, ma tutti servono a lavorare sulle varie parti del corpo e sull’emotività. Essi, infatti, vanno ad agire anche sui chakra, centri energetici che, se squilibrati, possono causare varie problematiche.
Oltre alle posizioni da seduti e le posizioni piedi, poi, ci sono quelle da sdraiati. Questi asana sono particolarmente indicati per rilassarsi e vengono, infatti, svolti alla fine delle lezione. Durante questa fase, il corpo e la mente devono assimilare i benefici della pratica appena conclusa e per fare ciò occorre dare la giusta importanza al rilassamento. Molti, erroneamente, pensano che questo momento non abbia la stessa importanze delle altre fasi della lezione, ma ciò è assolutamente sbagliato. Senza il giusto rilassamento finale, infatti, non vengono trattenuti gli insegnamenti della pratica e non si dà il tempo all’energia di equilibrarsi.
Alla fine della lezione, ad esempio, si svolge spesso un rilassamento in Savasana, la posizione del cadavere, un asana che si esegue da sdraiati. In questa posizione, il corpo è disteso a terra in posizione supina, completamente rilassato e immobile. Molti insegnanti affermano che questa sia una delle posizioni più difficili, perché non è semplice rilassare tutte le parti del corpo. Si possono, infatti, percepire delle tensioni e, a quel punto, occorre percorrere mentalmente tutte le parti del proprio corpo, portando il respiro nei vari punti e rilasciando le tensioni.
Nelle posizioni da sdraiati, come negli altri asana, è fondamentale portare l’attenzione al respiro, che è parte integrante della pratica. Gli esercizi sul tappetino senza la consapevolezza sul respiro diventano ginnastica, ma lo yoga è molto di più. Le posizioni yoga da sdraiati hanno, quindi, l’obiettivo di far rilassare corpo e mente e fare in modo che i benefici derivanti dalla pratica della sessione di yoga vengano assimilati in profondità. Esse aiutano, a livello fisico, ad abbassare la pressione, riducendo ansia e mal di testa e favorendo anche concentrazione e memoria.
Questi asana hanno anche lo scopo di alleviare l’affaticamento fisico, riducendo le tensioni muscolari e rilassando anche la mente; essi, infatti, riducono la stanchezza e sono molto utili per combattere l’insonnia e migliorare il sonno. A proposito di questo, lo yoga è, infatti, un ottimo supporto per chi soffre di insonnia, perché aiuta a rilassare e distendere le tensioni fisiche, mentali ed emotive che si accumulano durante la giornata. Durante l’esecuzione delle posizioni da sdraiati, infatti, si ritrova il naturale fluire del respiro e, se eseguite di sera, possono aiutare a dormire meglio.
Puoi eseguire alcuni asana da sdraiati direttamente sul letto, prima di dormire, dopo aver fatto un esercizio di pranayama per trovare la concentrazione e per centrarti. Puoi eseguire, ad esempio, Balasana, la posizione del bambino, che favorisce un rilassamento profondo e un processo di interiorizzazione. Un’altra posizione da sdraiati molto utile per rilassarsi è Supta Baddha Konasana, che aiuta a rilassare la schiena, in modo particolare la zona lombare e l’addome, aprendo il petto, le anche, allungando le cosce e migliorando la circolazione. Lo Yoga Nidra, in particolare, utilizza nella pratica proprio una posizione da sdraiati, di cui abbiamo già parlato: Savasana.
Lo Yoga Nidra è chiamato anche yoga del sonno ed è particolarmente indicato prima di dormire. La pratica, dunque, viene svolta nella posizione del cadavere, proprio per portare, attraverso la guida di un insegnante, ad uno stato di rilassamento profondo. Le posizioni yoga da sdraiati, dunque, servono anche a connettersi in modo più consapevole con se stessi e con ciò che è intorno. Nella posizione di rilassamento, infatti, la coscienza è libera di brillare.
Negli asana da sdraiati si possono riconoscere tre livelli di rilassamento. Il primo è quello fisico, in cui si percepisce il progressivo sciogliersi delle tensioni del corpo. Il secondo è il rilassamento mentale, durante il quale si nota un acquietarsi dei pensieri. Infine, vi è il rilassamento spirituale, attraverso il quale si giunge in contatto con l’essenza di sé.
Per finire, ricordiamo che durante l’esecuzione delle posizioni da sdraiati, in particolare di Savasana, è opportuno coprirsi, soprattutto in inverno e dopo una pratica dinamica, per evitare dispersioni di calore e tensioni muscolari dovute al corpo che si raffredda.
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