La posizione della mezza rana è un asana yoga che ti permetterà di allungare profondamente il corpo, portando beneficio sia ai muscoli superiori, sia a quelli inferiori. La posa, infatti, è una della più complete, che lavora su
Lo yoga non è una semplice disciplina fisica, che termina con l’esecuzione delle posizioni sul tappetino, bensì una pratica quotidiana, una filosofia di vita che agisce a livello psicofisico, con evidenti effetti benefici su corpo, mente e spirito. Lo yoga, quindi, riunisce molti elementi, tra cui esercizi di respirazione, di rilassamento, principi etici e morali e asana.
Questi ultimi rappresentano le posizioni fisiche, che vengono eseguite sul tappetino durante una lezione. La creazione di sequenze, che formano una lezione, inizia dalla scomposizione degli asana nei vari elementi che li compongono e dal porre le posizioni in un dato ordine. Quando si crea una sequenza di asana, si tiene in considerazione l’obiettivo della pratica e il modo in cui le azioni dei vari elementi si collegano tra loro.
Questo è importante perché bisogna, innanzitutto, eseguire una lezione che apporti benefici, senza pericoli che una sequenza possa danneggiare la muscolatura. La pratica yogica, infatti, deve essere priva di rischi, deve essere benefica e trasformativa, permettendo agli allievi di passare, gradualmente, da esercizi più facili a pratiche più difficili. In generale, in una lezione di yoga equilibrata si valutano innanzitutto le proprietà generali dei diversi asana, si identificano i loro elementi costitutivi e si creano sequenze equilibrate.
Una lezione, ad esempio, inizia con degli asana di riscaldamento, generalmente con posizioni da seduti; prosegue, poi, con asana in piedi, con diversi gradi di difficoltà e differenti tempi di tenuta. Durante la pratica, solitamente, si esegue anche Surya Namaskara, il saluto al sole, che è un insieme di asana collegati tra loro per formare una sequenza dinamica, che riscalda a fondo la muscolatura. Gli asana possono essere raggruppati, ai fini della creazione di sequenze.
In ciascun gruppo, è possibile trovare asana con proprietà specifiche. Molti asana, però, possono avere proprietà anche di altre posizioni che appartengono a gruppi diversi: questo perché ognuno di essi lavora su vari livelli, sia per quanto riguarda la parte più fisica sia per quanto riguarda la sfera emotiva. Le posizioni, infatti, unite alla respirazione, vanno ad agire sui chakra, liberando l’energia del corpo e permettendo un suo più corretto fluire attraverso i canali energetici.
In genere, possiamo dire che ci sono gruppi di asana in cui si lavora maggiormente sulla parete addominale, sull’equilibrio delle gambe e delle braccia, sui piegamenti all’indietro, sulle torsioni, sull’apertura delle anche, sulle inversioni. Le posizioni che lavorano sull’addome, ad esempio, sono utili per affrontare la costipazione, i blocchi fisici ed emotivi che, spesso, si accumulano nella zona addominale.
Nel corso della pratica, eseguendo determinati asana, è possibile apprendere come focalizzare l’energia a partire dall’addome e portare consapevolezza all’interno di esso. Proseguendo la pratica, si possono trovare posizioni di equilibrio, sia sulle gambe, sia sulle braccia. In generale, gli asana di equilibrio sulle gambe sono più semplici di quelli sulle braccia e possono essere eseguiti anche dai principianti.
Per gli equilibri, in generale, ci vuole molta concentrazione e bisogna affrontare la paura di cadere. Questo gruppo di asana, dunque, serve a sviluppare fiducia in se stessi e umiltà. Anche gli asana di piegamenti all’indietro sono adatti a chi ha già dimestichezza con la pratica, perché comportano un allungamento profondo di tutta la parte anteriore del corpo, specialmente a livello del centro del cuore, dell’addome e dell’inguine.
Lo scopo fisico di queste posizioni è aprirsi al movimento pieno del respiro e dell’energia nella parte anteriore del corpo. Gli asana di torsione, invece, aiutano a lavorare sulla parte centrale del corpo, stimolando e tonificando gli organi interni, rendendo la colonna vertebrale agile e libera dai blocchi e contribuendo all’apertura di torace, spalle, collo e anche. Quando si eseguono le posizioni durante una lezione di yoga, è importante che l’insegnante spieghi il modo di entrare in quell’asana e il modo di uscire.
Questo è fondamentale per evitare di compiere sforzi eccessivi e movimenti sbagliati, che possano causare traumi. È importante, poi, fare sempre attenzione al respiro, durante tutta la lezione. A partire dalle basi di appoggio, poi, si entra nell’asana passo dopo passo, restando radicati e connettendo il flusso del respiro con ogni movimento compiuto. Gli asana, poi, vengono piano piano migliorati, approfondendo sempre di più l’esperienza.
Nella sua pratica personale, ogni allievo può e deve essere costantemente presente, lavorando sulla consapevolezza e, dunque, sull’ascolto del corpo. A volte, poi, si rischia di venire assorbiti dalla posizione e si rischia di prestare scarsa attenzione al modo in cui si esce da quell’asana. È importante, quindi, non solo seguire le istruzioni di esecuzione della posizione, ma anche quelle per scioglierla, al fine di minimizzare i rischi, che possono essere sforzi muscolari e tensioni eccessive.
In generale, quindi, possiamo dire che gli asana sono una componente dello yoga, uno degli otto rami di cui parla Patanjali. Gli antichi saggi indiani, infatti, scoprirono i benefici delle posizioni yoga imitando i movimenti di animali e piante e, per questo, molti nomi riprendono quelli del mondo vegetale e animale. Tutte queste posizioni, dunque, vanno ad agire sul corpo stimolando ogni sua parte e contribuendo ad una più corretta ossigenazione degli organi.
Per godere dei benefici, non devi concentrarti sulla perfezione dell’esecuzione, ma sulla consapevolezza del movimento, portando attenzione al corpo e non forzandolo. Ciò che si dovrebbe percepire, infatti, è una piacevole sensazione di allungamento e benessere, non dolore. Se provi dolore, quindi, adatta la pratica alla tua forma fisica, non affrettare i tempi e aiutati con i supporti, come blocchi, tappetini professionali, coperte, cuscini e cinghie. In generale, possiamo raggruppare tutte queste posizioni in tre macro- gruppi:
In una lezione di yoga completa, si inizia con il riscaldamento da seduti, si passa, poi, alle posizioni in piedi e si finisce con le posizioni da sdraiati, per giungere al rilassamento finale, fondamentale per assimilare i benefici della pratica appena eseguita.
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